6ª Intenzione – Missione in Bangladesh – Dove lavorò l’indimenticabile padre Vanzetti
Quando nel 1971 il Bangladesh ottiene l’indipendenza, p. Giovanni Battista Vanzetti, originario di Villanovetta, si trova nella prima delle tre parrocchie che fonderà nel nord-ovest del paese, nella diocesi di Dinajpur. La missione prende il nome di Pathorgata ed è in un’area dove sono presenti 16 villaggi abitati da comunità tribali convertite al cattolicesimo; mancano però la chiesa e tutte le strutture necessarie a portare avanti le attività pastorali.
Qui p. Vanzetti arriva nel 1962, quando il paese si chiama ancora Pakistan Orientale e vi rimane fino al 1980. Porta avanti tantissime attività di promozione umana e cura la vita spirituale dei suoi fedeli. Costruisce la chiesa, la casa parrocchiale, la scuola elementare e due boarding, ostelli che ospitano bambini tribali provenienti da villaggi rurali poveri e ubicati lontani dalla scuola. Vive accanto ai suoi cristiani, sfollando in India negli anni della guerra civile insieme ai parrocchiani e ricostruendo la parrocchia al ritorno, quando trova solo macerie. Oggi Pathorghata è affidata al clero locale, ma
continua a ricordare con riconoscenza e gratitudine il lavoro e il grande contributo che il missionario del PIME ha dato alla parrocchia. I villaggi cristiani che costituiscono la missione sono ora 35 e 9 villaggi hanno iniziato il cammino di iniziazione cristiana per un totale di 250 catecumeni.
In seguito al colpo di stato dell’agosto 2024, la situazione di molte famiglie cristiane è ulteriormente peggiorata. Esiliata la premier Hasina, figlia del primo presidente del Bangladesh a cui si deve l’indipendenza del paese dal Pakistan, guida un governo ad interim il premio Nobel Muhammad Yunus. Dietro alle iniziali proteste degli studenti delle più prestigiose università di Dhaka, che chiedevano la fine dei posti di lavoro riservati nel settore pubblico ai figli e ai nipoti di chi aveva combattuto durante la guerra di liberazione, si sono infiltrati elementi vicini a gruppi islamisti che rifiutano l’idea di un paese laico. Nel clima di tensione che si è venuto a creare, è tornato lo spettro della violenza contro le minoranze religiose che stanno subendo maggiormente gli effetti della crisi economica in cui sta versando il Bangladesh. I due boarding di Pathorghata, fin da quando sono stati fondati dal nostro missionario, continuano ad accogliere bambini delle diverse etnie minoritarie del territorio, appartenenti a famiglie molto povere che spesso non conoscono neppure la lingua bangladeshi e che vengono considerati cittadini senza diritti. Quest’anno sono ospitati circa 100 bambini, alcuni dei quali in modo totalmente gratuito. Per questo il vescovo di Dinajpur, mons. Sebastian Tudu, chiede un aiuto per affrontare le spese di gestione degli ostelli, in particolare per l’acquisto di riso che è l’alimento base della dieta del paese. Il personale qualificato che lavora a contatto con i bambini in questi ostelli garantisce a questi una crescita umana e spirituale che permetterà loro di essere inseriti a pieno titolo nella società e assicurerà loro un lavoro dignitoso. È sempre stato il sogno di p. Vanzetti e pensiamo non ci sia miglior modo di ricordarlo, a 18 anni dalla morte, se non quello di continuare a sentirci concretamente vicini ai “suoi cristiani”.
chiara signorile
dal Corriere di Saluzzo del 10 aprile 2025