Diocesi di Saluzzo | San Chiaffredo e San Costanzo martiri Patroni della Diocesi

Ordinazione diaconale – Marco Tesio e Silvano Ribotta

Sabato 7 dicembre sarà una data importante per le comunità parrocchiali di Villar Bagnolo e Barge, per la Vicaria Valle Po – Barge e Bagnolo e per l’intera diocesi: alle ore 15.30, nella chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli in Bagnolo Piemonte, mons. Vescovo Cristiano Bodo ordinerà diaconi permanenti Silvano
Ribotta e Marco Tesio.


Silvano Ribotta è nato a Bagnolo Piemonte il 7 ottobre 1972 e vive in frazione Villar con la mamma Gina.
Diplomato all’Istituto Agrario, ha conseguito la laurea in Scienze Agrarie e ora, dopo quindici anni trascorsi in Arpea, opera come funzionario nel settore programmazione e coordinamento sviluppo rurale e agricoltura sostenibile della Direzione agricoltura e cibo della Regione Piemonte, dove si occupa di gestione delle misure agroclimatico-ambientali e biologiche dello sviluppo rurale.
Da anni è attivo nella parrocchia di San Giovanni Battista in Villar, svolgendo numerose mansioni, tra cui lettore, massaro, ministro dell’Eucaristia con visite mensili agli anziani e una presenza assidua alle celebrazioni, sull’esempio del compianto papà Michele scomparso nel 2010.

Marco Tesio è nato a Carmagnola il 23 gennaio 1976 e dal 2004, dopo il matrimonio con Mariangela Badriotti, vive a Barge; è papà di Federico ed Eleonora. Diplomato in Istituto professionale, lavora come imprenditore nel settore impiantistico tecnologico, occupandosi di realizzazione e manutenzione di impianti elettrici industriali.
Collabora attivamente da parecchi anni, insieme alla moglie, alla vita della parrocchia di San Giovanni Battista in Barge: nella formazione dei chierichetti, nel consiglio pastorale, nei corsi di orientamento al
matrimonio, nella realizzazione del presepe, come ministro straordinario della Comunione e in altri diversi ambiti.

Per Silvano e Marco, questo atteso momento arriva alla conclusione di un percorso formativo di preparazione teologica, liturgica e spirituale che hanno affrontato con volontà, entusiasmo e fede, frequentando i corsi all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Fossano e le iniziative proposte a livello diocesano, coordinati dal responsabile per la formazione al diaconato permanente don Carlo Cravero, sostenuti dalle proprie famiglie, dai parroci e da tante persone che li hanno accompagnati con la loro preghiera.


Abbiamo rivolto agli ordinandi diaconi alcune domande sulla loro scelta e su questo ministero di annunciatori della Parola di Dio che ora si troveranno a svolgere a servizio della Chiesa.
Come è maturata in voi la scelta di intraprendere il cammino verso il diaconato permanente?
Silvano: «Negli ultimi anni ho sentito una forte chiamata e un forte desiderio a servire la comunità e a vivere la fede in modo più attivo. Questo mio desiderio ha preso ulteriore forma ascoltando le
testimonianze di diaconi e sacerdoti. Ho iniziato nel 2018 il percorso verso il diaconato permanente; è stato un avvicinamento graduale, per comprendere se mi ritrovavo nel ministero e se la Chiesa vedeva in me una persona capace di assumere questo incarico. Per tale ragione ho iniziato il percorso formativo che ha seguito più direzioni, con un piano di studio adeguato al nostro futuro e al servizio di diaconato permanente. La formazione personale ha seguito anche la direzione pastorale della mia comunità di appartenenza, in collaborazione con il diacono Daniele e i parroci che si sono succeduti».
Marco: «Nell’anno 2017, con don Mario Peirano, con il quale collaboravo in parrocchia in diversi servizi, dopo un lungo periodo nel quale ci siamo conosciuti meglio e confrontati su come ogni battezzato è chiamato a vivere e annunciare il Vangelo, ho deciso di iniziare un cammino di discernimento e di studio teologico all’ISSR di Fossano. In contemporanea mi sono sempre dedicato ad aiutare prima don Mario e poi don Andrea con i tanti volontari, nella preziosa vita della comunità parrocchiale. Sempre in questi anni, attraverso la collaborazione delle parrocchie di Barge e di Bagnolo, si è dato vita a varie iniziative, tra queste, il percorso di preparazione al matrimonio cristiano, i martedì di preghiera in Quaresima, la festa delle famiglie, che mi hanno permesso di vivere belle esperienze con il diacono Daniele Bertone, dal quale ho potuto comprendere meglio il grande dono del servizio al diaconato permanente»
In questo lungo percorso di formazione avete incontrato delle difficoltà?
Silvano: «La parte formativa di tutto il cammino di preparazione è stata molto impegnativa e mi ha richiesto di fare anche numerosi sacrifici, dovendo far conciliare la frequenza dei corsi serali, lo studio, il
lavoro e gli altri impegni. Però l’ho affrontata con spirito di servizio e di dono alla Chiesa e alla comunità. Lo studio della teologia mi ha permesso di approfondire i diversi aspetti della fede, anche nelle sue particolarità, per poi arrivare a delle conclusioni che spiegano meglio quello in cui si crede. Ho avuto la possibilità di esaminare ulteriormente la fonte della fede cristiana, ovvero la Parola di Dio contenuta nelle scritture e trasmessa dalla tradizione della Chiesa».
Marco: «I corsi di formazione li abbiamo frequentati prima in presenza, a Fossano, poi on line dopo l’insorgere dell’emergenza Covid ed infine ancora in parte in aula e ci hanno richiesto quasi sempre un impegno settimanale distribuito su tre sere, quindi non indifferente. Però, devo dire, che tutti questi anni mi hanno dato grandi soddisfazioni, compensando i sacrifici affrontati. Durante gli studi, ho avuto modo di approfondire meglio la mia e la nostra fede e di scoprire ancora di più la bellezza del donarsi agli altri su cui si fonda proprio il servizio di diaconato. Gli studi teologici si sono conclusi, per me e per Silvano, con un’esperienza pastorale in Cattedrale a Saluzzo».
Quali saranno le mansioni alle quali sarete destinati dal Vescovo dopo l’ordinazione diaconale?
Silvano e Marco: «Non sappiamo ancora, in particolare, in quale ambito della diocesi andremo a svolgere il ministero di diaconi. Sicuramente, continueremo a prestare servizio nelle nostre parrocchie, collaborando anche, probabilmente, all’interno della vicaria Valle Po – Barge e Bagnolo. Ringraziamo dal profondo del cuore quanti ci hanno accompagnato in questo cammino verso il grande dono del diaconato che ora ci apprestiamo a ricevere: in primo luogo le nostre famiglie, i parroci, i formatori e le comunità parrocchiali con le quali abbiamo condiviso esperienze e ne andremo ora a condividere di nuove alla scoperta della Parola di Dio e dell’essere Chiesa in cammino».

Il diaconato è un ministero della Chiesa e il diacono, dunque, non è un laico, ma un ministro della Chiesa che, in forza del sacramento ricevuto, diventa segno vivo di Gesù nella o nelle comunità in cui è inviato ad operare ed offrire il suo servizio nell’annuncio della Parola, nella Liturgia e nella carità.
Il diacono può svolgere i seguenti compiti: presiedere la Liturgia della Parola, amministrare il Battesimo, benedire il Matrimonio in nome della Chiesa, presiedere il rito funebre, impartire la benedizione, animare e guidare piccole comunità. E, al di là di queste mansioni “ufficiali”, i diaconi sono inoltre chiamati a
svolgere il loro servizio in altri vari ambiti della pastorale: dalla Caritas ai gruppi di famiglie, dagli incontri con i malati e gli anziani alla preparazione ai sacramenti, fino ad occuparsi di ruoli amministrativi. Il diacono, pur entrando a pieno titolo nel clero diocesano, contemporaneamente “rimane nel mondo”, perché continua a vivere con la propria famiglia e a svolgere il proprio lavoro.

dal Corriere di Saluzzo del 5/12/2024

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